📌 COME POSSIAMO FAR CRESCERE IL NOSTRO TEAM?
❓ Ti è mai successo di pensare alla decima volta che ripeti la stessa cosa ad un collega: “Oddio questo non capisce niente?”
Ma, sei proprio sicuro che non capisce niente? che non ti ascolta? Non è che forse sei tu a porti nella maniera sbagliata nei suoi confronti?
È chiaro che, come con mio figlio, che alla centesima volta si rifiuta di lavarsi i denti, posso usare la forza per obbligarlo ad aprire la bocca ed infilargli il dentifricio, allo stesso modo posso “obbligare” un collega a far ciò che gli ho chiesto urlandogli brutalmente nelle orecchie.
Tuttavia, come con mio figlio, c’è da chiedersi: “E la relazione? Che tipo di rapporto voglio creare con mio figlio? E con questo collega?”
Quando una persona, così come un bimbo, non risponde ad una richiesta che gli viene fatta:
✔️probabilmente questa richiesta comporta del lavoro extra
✔️ non ritiene così importante la vostra richiesta
Di conseguenza, alla decima volta che gli ripetete la stessa cosa, cosi come fanno i figli, potrebbe “fingere “ di non aver sentito o capito.
Nel caso di mio figlio, mi è stato consigliato in questi casi, di provare a far finta di nulla, di non rimarcare ogni singolo errore, di provare a non ricordargli continuamente che se non studia verrà bocciato. Evitiamo di ripetere le cose come fossimo un disco rotto.
💥 Non si tratta di permessivismo, ma si tratta di darsi la possibilità di ascoltare quello che ci succede dentro, quanto riusciamo a lasciar andare e quanto siamo in grado di lasciare uno spazio ai figli per poter dire anche no.
Può funzionare anche con i nostri collaboratori ❓ Possiamo farli crescere certo e forse può essere anche per noi una opportunità di crescita personale, se comprendiamo che il nostro modo di porre le richieste non porta ai risultati desiderati.
Quello che dovremmo fare è chiederci quali sono le regole, quali sono gli obiettivi ai quali non possiamo rinunciare❓
💥 Stabilite le nostre priorità, perché non chiedere la collaborazione di figli o colleghi per trovare soluzioni condivise? In questo modo non sarebbe più semplice per loro rispettare le regole date e raggiungere gli obiettivi definiti?
Forse un esempio può meglio chiarire questo concetto. Ieri ascoltavo il podcast di una collega Psicologa che parlava del figlio di tre anni. Lei faceva veramente fatica a svegliarlo la mattina, lavarlo, vestirlo per andare poi all’asilo. Era diventata per lei una situazione critica. La collega raccontava di non aver mai avuto alcun problema di relazione con il figlio, ed era la prima volta in cui i due si scontravano per qualche cosa. A nulla fino a quel momento erano servite imposizioni, urla, sgridate, ecc. La collega, al limite dell’esasperazione, decise di chiedere al figlio un consiglio. Con suo stupore questi disse alla madre: “Ma io non posso vestirmi la sera? La mattina sono troppo intontito. Forse se mi preparo già la sera prima sarà tutto più facile?” Inizialmente la dottoressa rimase un po’ scioccata di fronte alla proposta del figlio, ma poi decise di metterla in pratica. Acquisto delle comode tute che il figlio poteva indossare tranquillamente al posto del pigiama la sera prima di andare a dormire, in modo che al mattino gli bastava indossare le scarpe ed infilare una giacca per essere pronto.
Questo piccolo “trucco” è stato sufficiente a risolvere brillantemente la situazione tra i due e a permettere loro di non compromettere l’armonia nella loro relazione.
Pensandoci bene, anche nel rapporto con i nostri collaboratori, alle volte più che imporre un certo modo di fare, varrebbe la pena di chieder la loro collaborazione alla definizione dei compiti, in modo che siano loro a suggerire metodi e modalità per raggiungere gli obbiettivi necessari.
In sostanza, la chiave per ottenere ciò che si vuole dal proprio team di lavoro, passa attraverso il loro coinvolgimento. Inutile imporre di fare qualcosa che non è stato da loro condiviso e capito.
Le strategie proposte, come nel caso del figlio della Psicologa, potrebbero sembrarci inizialmente strane, sicuramente differenti da come le avremmo pensate noi.
Alla lunga, tuttavia, potrebbero veramente rivelarsi efficaci.
Per rendere ancora più efficace la metodologia individuata dal gruppo, fate in modo di tenerne traccia scritta.
Le prime volte, accompagnate i colleghi nei vari passaggi, affinché questi possano diventare sempre più chiari, riservandosi l’opportunità di apportare correzioni in caso di errore.
Man mano che le persone prendono confidenza con ciò che devono fare potrebbero individuare aspetti del processo che possono essere migliorati.
Invitateli a prenderne nota e a modificare le istruzioni iniziali.
💥 Stabilita la procedura, non sarà più necessario ripetere continuamente ai colleghi quello che devono fare. Sarà sufficiente chiedere loro di prendere in mano le istruzioni che loro stessi hanno scritto per riuscire a portare a termine il compito stabilito.