Sopravvivere con Colleghi di Lavoro Tossici

Quando parliamo di persone tossiche, ci rendiamo conto che sappiamo benissimo di potercene allontanare, anche se con una certa difficoltà. Ci sono tuttavia circostanze nelle quali dobbiamo per forza avere a che fare con persone di questo tipo, senza poterle evitare. Immaginiamo ad esempio che una di queste persone sia un nostro collega di lavoro.

Oltre a dover vedere quella persona tutti i giorni, dobbiamo collaborare, raggiungere un obiettivo concreto assieme (o in gruppo) in modo da ottenere successo. Ovviamente si tratta di una situazione scomoda, ma possiamo comunque destreggiarci al meglio.

Colleghi di lavoro “tossici”

Nel corso della mia esperienza lavorativa, mi è capitato di incontrare (al momento 😊) queste tipologie di personalità tossiche:

Il pettegolo

È il classico collega che ne ha per tutti! Il luogo di lavoro è l’ambiente ideale per questo genere di persone. Lo possiamo vedere soprattutto durante la pausa caffè, quando commentano o spettegolano sugli altri colleghi. A volte, si comportano come “spie” e informano i loro superiori di dettagli irrilevanti sui colleghi di lavoro in modo da metterli in cattiva luce. Possono essere capaci di passare intere giornate a chattare con colleghi sparlando di qualcuno.

L’informale

L’informale di solito, a partire dall’abbigliamento, non si cura di essere in sintonia con il contesto che lo circonda. Potrebbe presentarsi in sneakers e bermuda nelle circostanze meno adatte! Non rispetta mai i tempi di consegna. Arriva sempre in sempre in ritardo al lavoro, alle riunioni e al lavoro, e spesso se devo portare a termine un incarico ha sempre mille scuse per giustificare il suoi ritardo. Sembrano eterni Peter Pan,  sempre un po’ irresponsabili. Queste persone tendo anche ad avere una notevole influenza su chi fa parte dello stesso gruppo lavorativo.

Il protagonista

Beh, che dire! in questo caso non credo che ci siano bisogno di molte spiegazioni. Siamo di fronte al classico collega   che cerca sempre il modo di essere al centro dell’attenzione. La classica prima donna della situazione! Si impadronisce delle conversazioni (spesso anche interrompendo gli altri) imponendo il suo punto di vista. È sempre molto competitivo e naturalmente lui fa meglio degli altri qualsiasi cosa. Fa tutto ciò che deve per raggiungere i suoi obiettivi.

Lo svogliato

Questa tipologia di colleghi segue la filosofia del “Less is More” . Non sognarti di chiedere un favore a questo tipo di persona perché per loro vale la legge del minimo sforzo. In genere sono poco interessati sia al proprio lavoro che a quello dei colleghi. In un gruppo di lavoro, la presenza di una personalità di questo tipo si ripercuote negativamente sul resto del gruppo.

L’arrabbiato

Ci sono colleghi che sono perennemente arrabbiati. Li guardi e li trovi sempre occupati, corrucciati, sempre intenti a borbottare tra loro come se stessero affrontando inenarrabili problematiche. In genere queste persone non sorridono mai e prediligono lavorare da sole.

Il contestatore

Questo tipo di colleghi ce l’hanno con il mondo. Non c’è mai nulla che li soddisfi o che per loro vada bene. La loro negatività spazia in ogni campo: politica, lavoro, famiglia, figli ecc. Sono persone che non sono mai d’accordo con le opinioni o le decisioni degli altri colleghi. Hanno sempre un punto di vista opposto. Devo essere sincero: è il tipo di persona con la quale in assoluto ho fatto più fatica a lavorare. Questo  perché la loro contestazione è costante e inarrestabile. Con il tempo finisce con il diventare estremamente logorante.

Il competitivo

Questo tipo di persone mettono qualsiasi cosa, argomento, lavoro o altro sul piano competitivo. Per loro qualsiasi cosa è una gara. La competitività di queste persone non ha limiti. Non si lasciano mai scappare una buona opportunità. Sono sempre in prima linea per appropriarsi del merito degli altri agli occhi dei loro superiori.

Come proteggersi da un collega di lavoro “tossico”?

Come abbiamo visto, è difficile evitare un collega di lavoro tossico se dobbiamo per forza lavorarci assieme tutti i giorni. Di conseguenza viene da chiedersi, come gestirlo senza ripercussioni?

Innanzitutto, non bisogna fare il loro gioco. La cosa migliore che si può fare è evitare di farsi trascinare da chi è continuamente arrabbiato o vuole essere protagonista della situazione. Bisogna farsene una ragione ed accettarlo. Bisogna infatti consapevolizzarsi del fatto che possiamo fare ben poco per far cambiare questo tipo di persone e che non abbiamo alcuna possibilità di evitarlo. Quindi, non ci resta che accettarlo cercando di non farci influenzare negativamente.

Conclusioni

Se vi capiterà di avere a che fare con colleghi di lavoro “tossici”, non cercate mai la loro approvazione. Se lo fate, date loro potere e sottovalutate voi stessi. Loro non elogerebbero mai il vostro lavoro. Quindi, tirate fuori l’orgoglio, fate il vostro lavoro meglio che potete e, cosa più importante, rispettate i vostri colleghi anche se sono “tossici”.

Gianluca Suardi

Gianluca Suardi

Sono nato a Milano e dopo aver conseguito un diploma ad indirizzo tecnico, ho studiato psicologia presso la Facoltà degli Studi di Padova e mi sono laureato in Psicologia del Lavoro nel 1996. La mia passione per le Risorse Umane, mi ha portato prima a lavorare per alcune società di Ricerca & Selezione di Personale come Recruiter. Nel 2010 fondo GSXecutive. Ci occupiamo di Ricerca e Selezione di Personale, Consulenza Aziendale e Coaching, Teambuilding. Attualmente iscritto all'Ordine degli Psicologi della Lombardia e all'Asnor (Associazione Nazionale Orientatori), nel 2024 conseguirò la qualifica di Coach accreditato ACTP con ICF- International Coaching Federation

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